Ciao! Ti sei mai chiesto perché certi contenuti online sembrano farsi strada tra le tue abitudini di lettura in modo così naturale, quasi come se appartenessero lì fin dall’inizio? Ebbene, sei probabilmente incappato in ciò che nel mondo del marketing digitale viene chiamato “native advertising”, o pubblicità nativa. Questa strategia sta rivoluzionando il modo in cui marchi e aziende raggiungono il loro pubblico, e c’è una buona possibilità che tu, senza nemmeno saperlo, l’abbia già incontrata in numerose occasioni.
Il native advertising si fonde perfettamente con l’esperienza dell’utente, rendendo la pubblicità meno invasiva e più coinvolgente. Ma come funziona esattamente? E perché sta guadagnando così tanta popolarità?
In questo articolo, ti guiderò attraverso il mondo affascinante della pubblicità nativa. Esploreremo insieme come può beneficiare sia gli inserzionisti che i consumatori, e ti fornirò consigli pratici su come sfruttare al meglio questa tattica per il tuo brand o per la tua attività.
Sei pronto ad addentrarti nel mondo del native advertising? Allora, andiamo!
Che cos’è il native advertising?
Il native advertising, o pubblicità nativa, è una forma di pubblicità online che si integra armoniosamente con il contenuto e il design della piattaforma in cui viene pubblicato, offrendo un’esperienza utente più fluida e meno invasiva. In altre parole, un annuncio nativo assomiglia al contenuto editoriale standard della piattaforma, ma è identificato come “sponsorizzato” o “pubblicizzato”.
Ad esempio, potresti trovare un articolo sponsorizzato su un sito di notizie che tratta di un tema attinente al sito stesso, ma che è in realtà una forma di pubblicità per un prodotto o un servizio. Questo articolo sarà progettato per adattarsi allo stile e al tono del sito web, rendendolo meno evidente come annuncio pubblicitario e più appetibile per il lettore.
Il native advertising è diffuso in molte piattaforme e formati, inclusi:
- Articoli sponsorizzati: Articoli che appaiono su siti di notizie o blog, scritti nello stile del sito ma che promuovono un marchio o un prodotto.
- Post sponsorizzati sui social media: Post che appaiono nel tuo feed di Facebook, Instagram, Twitter, ecc., che sembrano post regolari ma sono in realtà contenuti sponsorizzati.
- Video sponsorizzati: Video su piattaforme come YouTube che sono pertinenti ai contenuti circostanti ma sono sponsorizzati da un marchio.
- Pubblicità In-feed: Annunci che appaiono nei feed di siti web di e-commerce o notizie e che sono etichettati come “sponsorizzati”, ma che sono presentati nello stesso formato degli altri post o prodotti.
- Contenuti consigliati: Questi sono gli articoli o i link a “contenuti correlati” che vedrai spesso alla fine di un articolo o di una pagina web. Alcuni di questi potrebbero essere contenuti sponsorizzati.
Il vantaggio del native advertising è che tende ad essere meno invasivo e più accattivante rispetto alla pubblicità tradizionale. Poiché si fonde così bene con il contenuto circostante, gli utenti sono più propensi a interagire con esso, rendendolo una strategia efficace per aumentare l’awareness del marchio e l’engagement.
Quando nasce il native advertising?
Il concetto di “native advertising” o pubblicità nativa, come lo conosciamo oggi, ha guadagnato popolarità nel contesto del marketing inbound negli ultimi dieci anni, circa dalla metà degli anni 2010 in poi. Tuttavia, l’idea di integrare la pubblicità nel contenuto esistente non è affatto nuova e può essere fatta risalire a molto prima dell’era digitale.
Per esempio, i “pubbliredazionali” in riviste e giornali, che sono articoli scritti per promuovere un prodotto o un servizio mantenendo l’apparenza di un pezzo redazionale indipendente, sono una forma di pubblicità nativa. Anche gli spettacoli televisivi che incorporavano prodotti in modo da sembrare parte integrante della storia (una pratica nota come “product placement”) possono essere visti come un antecedente della pubblicità nativa.
Nel contesto digitale, il termine “native advertising” è diventato più diffuso con la crescita dei social media e delle piattaforme di contenuti come Facebook, Twitter e BuzzFeed, che hanno iniziato a offrire spazi pubblicitari che si integravano in modo fluido con l’esperienza dell’utente. Per esempio, un post sponsorizzato su Facebook appare nel feed di notizie dell’utente accanto ai post dai loro amici e alle pagine che seguono, rendendo l’annuncio meno invasivo e più in linea con l’esperienza utente generale.
La pubblicità nativa è cresciuta in popolarità perché risponde all’esigenza di superare la “cecità agli annunci,” un fenomeno in cui gli utenti ignorano la pubblicità tradizionale online come banner o popup. Poiché il native advertising si fonde meglio con il contenuto circostante, ha una probabilità maggiore di attirare l’attenzione e l’engagement degli utenti.
Cosa sono i formati native?
I formati native, o formati di pubblicità nativa, sono quei tipi di annunci che si integrano visivamente e concettualmente con l’ambiente e il contenuto in cui vengono inseriti. Essi sono progettati per sembrare il meno possibile come annunci pubblicitari, al fine di fornire un’esperienza utente più coinvolgente e meno invasiva. Ecco alcuni dei formati di pubblicità nativa più comuni:
1. Articoli Sponsorizzati
Questi sono articoli che appaiono su siti di notizie o blog e che sono scritti in un formato e stile simili agli altri articoli del sito. Solitamente portano etichette come “sponsorizzato” o “promosso” per indicare che si tratta di contenuti a pagamento.
2. Post sui Social Media
Si tratta di post sponsorizzati che appaiono nel feed degli utenti su piattaforme come Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn. Anche in questo caso, sono etichettati come “sponsorizzati” ma seguono lo stesso formato e stile dei post organici.
3. Video Sponsorizzati
Questi sono video che vengono inseriti in piattaforme come YouTube o Vimeo e che sono in linea con il tipo di contenuto che l’utente sta già visualizzando. Possono apparire prima, durante o dopo il video principale o anche come contenuto consigliato.
4. Pubblicità In-Feed
Sono annunci che appaiono all’interno dei feed di contenuto di siti web e applicazioni, come un elenco di prodotti su un sito e-commerce o un feed di notizie. Sono progettati per adattarsi al look-and-feel del contenuto circostante.
5. Contenuti Consigliati
Questi sono link a contenuti che appaiono solitamente alla fine di un articolo o di una pagina web. Mentre alcuni di questi link potrebbero condurre a contenuti editoriali legittimi, altri sono spesso annunci nativi che conducono a contenuti sponsorizzati.
6. Widget Promozionali
Simili ai contenuti consigliati, questi sono piccoli box che appaiono spesso sul lato o in fondo alla pagina e che promuovono contenuti sponsorizzati. Anche se non sono identici al contenuto circostante, sono progettati per integrarsi visivamente con il design del sito.
Ognuno di questi formati ha i suoi pro e contro e la scelta del formato più adatto dipenderà dagli obiettivi specifici della campagna pubblicitaria, dal target di utenti e dalla piattaforma in cui verrà lanciata.
Cos’è un articolo native?
Un “articolo native” o “articolo sponsorizzato” è una forma di contenuto pubblicitario che è progettato per adattarsi al contesto editoriale della piattaforma in cui viene pubblicato. A differenza di un annuncio display tradizionale, che può apparire come un banner o un pop-up chiaramente distinto dal resto del contenuto, un articolo native è spesso indistinguibile dagli articoli redazionali, almeno in termini di formato e stile.
Questo tipo di articolo è generalmente creato in collaborazione con l’equipe editoriale del sito web ospitante e segue le linee guida di stile e tono della piattaforma. L’obiettivo è fornire valore al lettore fornendo informazioni utili, intrattenimento o entrambi, mentre si promuove sottilmente un prodotto, un servizio o un marchio.
Ecco alcune caratteristiche tipiche di un articolo native:
- Integrazione Visuale: L’articolo si adatta visivamente al resto del contenuto del sito, utilizzando gli stessi tipi di carattere, colori e layout.
- Etichettatura: Sebbene sia simile agli articoli redazionali, un articolo native sarà generalmente etichettato come “Sponsorizzato”, “Promosso” o con una dicitura simile, per conformarsi alle leggi e alle linee guida sulla trasparenza pubblicitaria.
- Contenuto di Qualità: Un buon articolo native dovrebbe offrire un valore aggiunto al lettore, che potrebbe essere sotto forma di informazioni utili, consigli pratici, intrattenimento o una combinazione di questi.
- Coinvolgimento: Dato che l’articolo è progettato per adattarsi al resto del contenuto del sito, è più probabile che il lettore si impegni con esso, rispetto a un annuncio display tradizionale.
- Call to Action: Spesso, ma non sempre, l’articolo includerà un invito all’azione (CTA) che guida il lettore verso il prossimo passo, che potrebbe essere visitare un sito web, scaricare un e-book, registrarsi per un webinar, ecc.
- Targeting: Gli articoli native possono essere targetizzati per raggiungere specifici gruppi demografici o comportamentali, proprio come altri tipi di pubblicità online.
Gli articoli native sono efficaci per aumentare la consapevolezza del marchio e l’engagement del pubblico, e spesso fanno parte di una strategia di marketing di contenuto più ampia. Tuttavia, è fondamentale mantenere un alto livello di trasparenza e qualità per garantire che il pubblico continui a fidarsi sia del marchio che della piattaforma ospitante.
Cosa sono gli annunci nativi?
Gli annunci nativi, noti anche come pubblicità nativa o native advertising, sono una tipologia di annunci pubblicitari online progettati per adattarsi al contenuto e al design della piattaforma in cui vengono visualizzati. Questi annunci hanno l’obiettivo di offrire un’esperienza utente più naturale e meno invasiva rispetto alla pubblicità tradizionale, come i banner o i popup.
Gli annunci nativi sono generalmente marcati con termini come “Sponsorizzato”, “Promosso” o “Pubblicità”, per informare gli utenti che si tratta di contenuti a pagamento. Tuttavia, l’etichettatura è spesso sottolineata in modo da non distrarre o allontanare l’utente.
Ecco alcune delle forme più comuni di annunci nativi:
1. Articoli Sponsorizzati
Articoli che appaiono su siti web editoriali e che sono stilisticamente e tematicamente in linea con il contenuto organico del sito. Sono etichettati come contenuti sponsorizzati ma offrono spesso un valore informativo o di intrattenimento.
2. Post sui Social Media
Post sponsorizzati che si integrano nel feed di notizie di piattaforme come Facebook, Instagram o Twitter. Questi post seguono lo stesso formato e stile dei post organici, ma sono contrassegnati come “Sponsorizzati”.
3. Video Sponsorizzati
Video che vengono integrati in piattaforme di streaming come YouTube. Questi possono essere video pre-roll che vengono riprodotti prima del contenuto principale, o video consigliati che appaiono accanto o al termine del video che l’utente sta guardando.
4. Pubblicità In-Feed
Questi annunci appaiono nel flusso normale di contenuti su un sito web, come un elenco di prodotti su un sito di e-commerce o articoli su un sito di notizie. Sono progettati per apparire come parte del contenuto organico del sito.
5. Widget di Contenuti Consigliati
Questi sono box di contenuti che appaiono spesso alla fine di articoli online, suggerendo altri articoli “correlati” che l’utente potrebbe trovare interessanti. Alcuni di questi contenuti potrebbero essere sponsorizzati.
6. Annunci di Ricerca Nativi
Questi sono annunci che appaiono nei risultati di ricerca di motori di ricerca come Google. Sono etichettati come annunci ma sono formati per apparire simili ai risultati di ricerca organici.
L’efficacia degli annunci nativi deriva dalla loro capacità di integrarsi in modo fluido nell’esperienza utente, rendendo la pubblicità meno invasiva e più coinvolgente. Sono un’opzione sempre più popolare per i brand che cercano di aumentare la visibilità e l’engagement senza disturbare l’esperienza dell’utente.
Cos’è una campagna di native advertising?
Una campagna native, o campagna di native advertising, è una strategia di marketing che utilizza annunci nativi per promuovere un prodotto, un servizio o un marchio. Spesso viene utilizzata nel contesto del direct response marketing. Gli annunci nativi, come abbiamo discusso, sono progettati per integrarsi con il contenuto e l’aspetto del sito o della piattaforma in cui vengono pubblicati, offrendo un’esperienza meno invasiva e più coinvolgente per l’utente.
Una campagna native può includere diversi elementi e tattiche, quali:
1. Pianificazione e Obiettivi
Prima di lanciare la campagna, è fondamentale definire gli obiettivi specifici che si vogliono raggiungere, che potrebbero includere l’aumento della consapevolezza del marchio, l’engagement del pubblico o la generazione di lead.
2. Selezione delle Piattaforme
Scegliere i canali più adatti per la pubblicazione degli annunci nativi, che potrebbero essere siti di notizie, blog, piattaforme di social media o applicazioni mobile.
3. Creazione di Contenuti
Gli annunci nativi spesso richiedono contenuti di alta qualità che forniscano valore all’utente, come articoli informativi, video tutorial o post sui social media.
4. Targeting e Segmentazione
Utilizzare dati e analitiche per targetizzare gli annunci al pubblico più appropriato, basato su vari fattori come la demografia, il comportamento di navigazione o le preferenze di consumo.
5. Monitoraggio e Ottimizzazione
Una volta lanciata la campagna, è essenziale monitorarne le performance attraverso KPI (Indicatori Chiave di Performance) specifici e apportare eventuali aggiustamenti per ottimizzare i risultati.
6. Analisi e Report
Al termine della campagna, è consigliabile eseguire un’analisi completa per valutare il ROI (Ritorno sull’Investimento) e determinare i punti di forza e di debolezza della strategia.
Le campagne native sono particolarmente efficaci nel mondo digitale attuale, dove gli utenti sono sempre più esigenti e meno tolleranti verso forme di pubblicità invasive o irrilevanti. Quando eseguite correttamente, queste campagne possono fornire un modo efficace per raggiungere e coinvolgere il pubblico, aumentando al contempo la consapevolezza e la fedeltà verso il marchio.
Come fare native advertising?
Il native advertising è una forma di pubblicità online che richiede una pianificazione e un’attuazione meticolose per essere efficace. Ecco una guida passo-passo su come fare native advertising:
1. Definire gli Obiettivi
Prima di tutto, è essenziale definire gli obiettivi della tua campagna. Vuoi aumentare la consapevolezza del marchio, migliorare l’engagement o stimolare le vendite? Conoscere il tuo obiettivo ti aiuterà a misurare l’efficacia della campagna.
2. Identificare il Pubblico di Destinazione
Conosci il tuo pubblico. Usa dati demografici, psicografici e comportamentali per identificare il gruppo di persone che vuoi raggiungere.
3. Scegliere la Piattaforma
In base al tuo pubblico e agli obiettivi, scegli la piattaforma più adatta per la tua campagna. Questo potrebbe essere un social media come Facebook, un sito di notizie, un blog di settore o una piattaforma dedicata al native advertising come Outbrain o Taboola.
4. Creare Contenuto di Qualità
Il contenuto è il cuore del native advertising. Dovrebbe fornire valore al tuo pubblico, essere ben scritto e visivamente accattivante. Può essere un articolo, un video, un infografico, ecc.
5. Ottimizzare per la Piattaforma
Assicurati che il tuo contenuto sia ottimizzato per la piattaforma su cui verrà pubblicato. Ad esempio, se stai pubblicando un video su YouTube, segui le linee guida di YouTube per la creazione di video.
6. Etichettatura Chiara
È fondamentale essere trasparenti con il tuo pubblico. Segui le linee guida e le normative per etichettare chiaramente il tuo contenuto come “Sponsorizzato” o “Pubblicità”.
7. Implementare il Targeting
Utilizza le opzioni di targeting fornite dalla piattaforma per indirizzare il tuo contenuto al pubblico giusto. Può trattarsi di targeting geografico, demografico, per interessi o comportamentale.
8. Budget e Pianificazione
Stabilisci un budget per la tua campagna e pianifica la durata e i tempi di pubblicazione del tuo contenuto.
9. Monitoraggio e Analisi
Una volta lanciata la campagna, utilizza strumenti di analisi per monitorare le metriche come click-through rate (CTR), tempo di permanenza sulla pagina, conversioni e altro. Questo ti aiuterà a capire cosa sta funzionando e cosa no.
10. Ottimizzazione
In base ai dati raccolti, apporta le necessarie modifiche e ottimizzazioni alla tua campagna per migliorare le performance.
11. Report e Valutazione
Alla fine della campagna, crea un report dettagliato che valuti i risultati in relazione agli obiettivi stabiliti. Questo ti fornirà preziose intuizioni per future campagne.
Ricorda, il successo nel native advertising non arriva dall’oggi al domani. È un processo che richiede test, ottimizzazione e un impegno costante per fornire contenuti di alta qualità che risuonino con il tuo pubblico.
Quali sono i vantaggi della pubblicità nativa?
La pubblicità nativa ha guadagnato popolarità negli ultimi anni per una serie di motivi. Ecco alcuni dei vantaggi chiave che la rendono una scelta attraente per i marketer:
1. Maggiore Coinvolgimento
Gli annunci nativi sono progettati per adattarsi al flusso del contenuto in cui sono inseriti, il che rende meno probabile che gli utenti li ignorino. Questo può portare a un maggiore coinvolgimento e a un tempo di permanenza più lungo sulla pagina.
2. Meno Invasiva
La pubblicità nativa è generalmente considerata meno invasiva rispetto ad altre forme di pubblicità online come i banner o i popup. Questo può migliorare l’esperienza dell’utente e aumentare la probabilità che interagisca con l’annuncio.
3. Aumenta la Consapevolezza del Marchio
Gli annunci nativi offrono un modo più sottile e organico di promuovere un marchio o un prodotto, senza interrompere l’esperienza dell’utente. Questo può essere particolarmente utile per campagne di branding.
4. Contenuto di Valore
Gli annunci nativi spesso contengono informazioni utili, consigli o intrattenimento, oltre a promuovere un prodotto o un servizio. Questo valore aggiunto può aiutare a costruire una relazione positiva con il pubblico.
5. Targeting Avanzato
Come altre forme di pubblicità digitale, la pubblicità nativa consente un targeting avanzato basato su vari fattori come demografia, ubicazione, comportamento e interessi, aumentando così le probabilità di raggiungere il pubblico giusto.
6. Versatilità
Gli annunci nativi possono assumere molte forme – articoli, video, post sui social media, ecc. – e possono essere distribuiti su diverse piattaforme. Questa versatilità rende più facile per i marketer creare campagne integrate e coerenti.
7. Efficacia su Mobile
La pubblicità nativa è particolarmente efficace sulle piattaforme mobile, dove gli spazi per annunci tradizionali sono limitati e gli utenti sono più sensibili alle interruzioni.
8. Migliori Tassi di Conversione
Dato che gli annunci nativi sono meno invasivi e più coinvolgenti, hanno spesso tassi di click-through (CTR) e tassi di conversione più alti rispetto ad altri tipi di pubblicità digitale.
9. Superare il Blocco degli Annunci
Gli annunci nativi sono meno suscettibili di essere bloccati dai software di blocco degli annunci, poiché si fondono con il contenuto organico della piattaforma.
10. Migliora la Fedeltà e la Credibilità
Fornendo contenuti di alta qualità che aggiungono valore all’esperienza dell’utente, gli annunci nativi possono aiutare a costruire o rafforzare la fedeltà e la credibilità del marchio.
Ogni vantaggio ha, naturalmente, il suo lato negativo, come il rischio di confusione tra pubblicità e contenuto editoriale. Tuttavia, quando viene eseguita in modo etico e trasparente, la pubblicità nativa può offrire un modo efficace e coinvolgente di raggiungere e interagire con il pubblico.
Esempi di native advertising
Il native advertising può assumere diverse forme e apparire su varie piattaforme, da siti web di notizie e blog a social media e applicazioni. Ecco alcuni esempi comuni di native advertising:
1. Articoli Sponsorizzati
Molti siti di notizie e blog offrono spazi per articoli sponsorizzati che assomigliano ai loro contenuti editoriali. Questi articoli sono solitamente contrassegnati come “Sponsorizzato” o “Pubblicato da”, seguito dal nome del brand.
2. Post su Social Media
Brands come Coca-Cola, Nike o Apple spesso utilizzano post sponsorizzati su piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter. Questi post sono simili ai contenuti organici ma sono etichettati come “Sponsorizzato”.
3. Video Sponsorizzati
Piattaforme come YouTube offrono opportunità per il native advertising attraverso video sponsorizzati. Questi video sono spesso inseriti in modo organico nella lista di riproduzione dell’utente e sono etichettati come contenuto sponsorizzato.
4. Raccomandazioni di Contenuti
Piattaforme come Outbrain e Taboola offrono raccomandazioni di contenuti che appaiono alla fine di articoli su siti web di notizie. Questi spesso sembrano storie correlate, ma sono in realtà contenuti sponsorizzati.
5. Annunci In-Feed
Su piattaforme come Facebook e Twitter, gli annunci in-feed si fondono con il flusso di post e aggiornamenti degli utenti. Sono progettati per apparire come contenuti organici ma sono etichettati come “Annunci” o “Sponsorizzati”.
6. Annunci in Search Engine
Motori di ricerca come Google permettono alle aziende di acquistare annunci sponsorizzati che appaiono sopra o sotto i risultati di ricerca organici. Anche se questi sono tecnicamente annunci a pagamento, sono progettati per assomigliare ai risultati di ricerca normali, rendendoli un tipo di native advertising.
7. Annunci in App
Molte applicazioni mobile offrono opportunità per il native advertising. Ad esempio, un’app di ricette potrebbe includere raccomandazioni per utensili da cucina o ingredienti sponsorizzati all’interno delle sue ricette.
8. Widget Meteo o Finanziari
Alcuni siti web incorporano widget meteo o finanziari sponsorizzati che offrono informazioni utili insieme a un logo o un link sponsorizzato.
9. E-mail Sponsorizzate
Newsletter o servizi di email marketing possono includere segmenti sponsorizzati o messaggi da parte di un marchio, inseriti in modo che sembrino una parte naturale della comunicazione.
10. Podcast Sponsorizzati
Anche i podcast possono includere segmenti sponsorizzati che sono integrati nella narrazione o nei contenuti del podcast, rendendoli meno invasivi.
Ciascuno di questi esempi ha il potenziale di offrire un’esperienza utente positiva, a condizione che il contenuto sia di alta qualità e rilevante per il pubblico.
Cosa è la pubblicità display?
La pubblicità display è una delle forme più comuni e diffuse di pubblicità online. Essa include vari tipi di annunci grafici come banner, interstiziali, video e altro ancora, che appaiono su siti web, applicazioni e piattaforme social media. Questi annunci sono generalmente progettati per essere visivamente accattivanti e spesso includono elementi come testo, immagini, animazioni e video.
Caratteristiche Chiave della Pubblicità Display
- Visibilità: Gli annunci display sono progettati per catturare l’attenzione e possono apparire in varie dimensioni e formati su una pagina web.
- Targeting: Come altre forme di pubblicità digitale, gli annunci display possono essere mirati in base a vari criteri come la demografia, la geolocalizzazione, il comportamento e gli interessi degli utenti.
- Interattività: Alcuni annunci display offrono elementi interattivi come bottoni, form o animazioni che incoraggiano l’utente ad interagire con l’annuncio.
- Call to Action: La maggior parte degli annunci display ha un obiettivo specifico, che potrebbe essere incentivare un click, una visualizzazione di un video, o la compilazione di un modulo. Per questo, includono spesso un chiaro “call to action” (CTA).
- Misurabilità: Gli annunci display offrono dati dettagliati che possono essere monitorati e analizzati, come il numero di visualizzazioni, click-through rate (CTR), tassi di conversione e ROI.
Vantaggi e Svantaggi
Vantaggi
- Ampia Copertura: La pubblicità display può raggiungere un pubblico molto ampio su una vasta gamma di siti web e applicazioni.
- Branding: Grazie alla loro natura visiva, gli annunci display sono spesso efficaci per costruire la consapevolezza del marchio.
- Flessibilità Creativa: Con una varietà di formati e dimensioni, gli annunci display offrono molte opportunità per la creatività.
Svantaggi
- Invasività: Gli annunci display possono essere percepiti come invasivi o fastidiosi, specialmente se non sono pertinenti o se interrompono l’esperienza utente.
- Blocco degli Annunci: Molti utenti utilizzano software di blocco degli annunci che possono impedire la visualizzazione degli annunci display.
- Cecità agli Annunci: Gli utenti di Internet sono diventati sempre più abituati agli annunci display e spesso li ignorano, un fenomeno noto come “ad blindness”.
Nel complesso, la pubblicità display rimane una componente fondamentale nelle strategie di marketing digitale, ma è più efficace quando utilizzata in combinazione con altre tattiche come il search engine marketing, la pubblicità sui social media e il native advertising.
Che cos’è Taboola?
Taboola è una piattaforma di discovery e pubblicità nativa che offre soluzioni per la distribuzione di contenuti e la promozione di annunci nativi su una vasta rete di siti web, applicazioni mobile e altre piattaforme digitali. Fondata nel 2007, Taboola è diventata uno dei principali attori nel settore della pubblicità nativa e del discovery online.
Le principali offerte di Taboola includono:
- Contenuti Raccomandati: Taboola fornisce widget di contenuti raccomandati che appaiono spesso alla fine degli articoli su siti web di notizie e blog. Questi widget mostrano titoli e miniature di articoli o contenuti correlati che possono interessare agli utenti.
- Pubblicità Nativa: La piattaforma consente ai marketer di promuovere i propri contenuti nativi, come articoli sponsorizzati o video, su una vasta rete di editori. Gli annunci sono progettati per adattarsi organicamente al contesto del sito ospitante.
- Strumenti di Targeting: Taboola offre strumenti di targeting avanzati basati su dati demografici, interessi, comportamento online e altro ancora, per assicurarsi che gli annunci raggiungano il pubblico giusto.
- Analisi delle Performance: La piattaforma fornisce dati dettagliati sulle performance degli annunci, tra cui click-through rate (CTR), tassi di conversione e altre metriche chiave.
- Gestione delle Campagne: Taboola consente ai marketer di gestire e ottimizzare le loro campagne pubblicitarie attraverso un pannello di controllo dedicato.
- Strumenti di Targeting: Taboola offre strumenti di targeting avanzati basati su dati demografici, interessi, comportamento online e altro ancora, per assicurarsi che gli annunci raggiungano il pubblico giusto.
Taboola è ampiamente utilizzata sia dai publisher che dai marketer per aumentare l’engagement degli utenti, promuovere i contenuti e ampliare la portata delle campagne di marketing. Tuttavia, è importante notare che la piattaforma è soggetta a regolamenti sulla trasparenza e la divulgazione dei contenuti sponsorizzati per garantire che gli utenti siano informati quando interagiscono con annunci nativi o contenuti promossi.
Come funziona taboola?
Taboola è una piattaforma di discovery e pubblicità nativa che connette editori, marketer e utenti attraverso la promozione di contenuti e annunci nativi su una vasta rete di siti web, applicazioni mobile e altre piattaforme digitali. Ecco come funziona Taboola:
- Creazione dei Contenuti o degli Annunci: Prima di tutto, gli editori o i marketer creano i loro contenuti o annunci nativi. Questi possono essere articoli sponsorizzati, video, immagini o qualsiasi altro formato di contenuto.
- Integrazione con Taboola: Gli editori o i marketer utilizzano la piattaforma Taboola per distribuire i loro contenuti. Caricano i loro contenuti sulla piattaforma e specificano obiettivi e dettagli di targeting per raggiungere il pubblico desiderato.
- Pianificazione delle Campagne: Utilizzando gli strumenti di Taboola, gli utenti possono pianificare le loro campagne pubblicitarie e definire il budget, il targeting e le date di inizio e fine della campagna.
- Distribuzione dei Contenuti: Taboola distribuisce i contenuti o gli annunci nativi attraverso la sua rete di partner, che includono numerosi siti web, blog, applicazioni mobili e altre piattaforme digitali. Gli annunci vengono posizionati in widget di contenuti raccomandati o in altri spazi pubblicitari nativi su questi siti.
- Visualizzazione agli Utenti: Gli annunci o i contenuti nativi vengono visualizzati agli utenti che visitano i siti web o le applicazioni della rete di Taboola. Questi annunci sono progettati per adattarsi al contesto del sito ospitante, offrendo un’esperienza utente più organica.
- Interazione degli Utenti: Gli utenti possono interagire con gli annunci o i contenuti nativi facendo clic su di essi o seguendo il “call to action” (CTA) specificato, che potrebbe essere la visualizzazione di un articolo, l’iscrizione a una newsletter o un altro comportamento desiderato.
- Monitoraggio delle Performance: Gli utenti possono monitorare le performance delle loro campagne attraverso il pannello di controllo di Taboola. Possono vedere metriche come il click-through rate (CTR), il tempo di permanenza sulla pagina, le conversioni e altro ancora.
- Ottimizzazione delle Campagne: Sulla base dei dati raccolti, gli utenti possono apportare modifiche e ottimizzazioni alle loro campagne per migliorarne l’efficacia.
- Analisi e Report: Alla fine della campagna, Taboola fornisce dati dettagliati e report che consentono agli utenti di valutare le performance e ottenere insight utili per campagne future.
Taboola offre una piattaforma flessibile che consente agli editori di promuovere i propri contenuti e ai marketer di promuovere i loro prodotti o servizi attraverso annunci nativi, contribuendo così a raggiungere il loro pubblico target in modo efficace.
Chi è Outbrain? Cosa fa?
Outbrain è un’azienda specializzata nella pubblicità nativa e nella promozione di contenuti online. Fondata nel 2006, Outbrain è una delle principali piattaforme di discovery e promozione di contenuti digitali. L’azienda offre soluzioni che consentono ai publisher di promuovere i propri contenuti e ai marketer di distribuire annunci nativi su una vasta rete di siti web, blog, applicazioni mobili e altre piattaforme digitali.
Ecco alcuni punti chiave relativi a Outbrain:
- Contenuti Raccomandati: Outbrain fornisce widget di contenuti raccomandati che appaiono alla fine degli articoli su siti web di notizie, blog e altre piattaforme editoriali. Questi widget mostrano titoli e miniature di contenuti correlati che potrebbero interessare agli utenti.
- Pubblicità Nativa: Gli inserzionisti possono utilizzare Outbrain per promuovere i propri contenuti nativi, come articoli sponsorizzati, video o infografiche, su una vasta rete di editori.
- Strumenti di Targeting: Outbrain offre strumenti di targeting avanzati basati su dati demografici, interessi, comportamento online e altri fattori, permettendo agli inserzionisti di raggiungere un pubblico specifico.
- Analisi delle Performance: La piattaforma fornisce dati dettagliati sulle performance delle campagne, inclusi il click-through rate (CTR), le conversioni e altre metriche chiave.
- Gestione delle Campagne: Gli inserzionisti possono gestire e ottimizzare le proprie campagne pubblicitarie attraverso un pannello di controllo dedicato.
- Partner di Publishing: Outbrain collabora con una vasta rete di publisher, inclusi alcuni dei siti web più noti al mondo, per distribuire contenuti e annunci nativi.
- Strumenti di Automazione: L’azienda offre strumenti di automazione che consentono agli inserzionisti di ottimizzare le campagne in tempo reale per massimizzare l’efficacia.
- Rispetto delle Normative: Outbrain si impegna a rispettare le normative e a garantire che gli annunci e i contenuti promossi siano chiaramente identificati come sponsorizzati o pubblicità.
In generale, Outbrain offre una soluzione per la promozione di contenuti e la pubblicità nativa che aiuta editori e inserzionisti a raggiungere il loro pubblico target in modo efficace e a promuovere i loro contenuti in modo organico e rilevante.
Come funziona Outbrain?
Outbrain è una piattaforma di promozione di contenuti e pubblicità nativa che aiuta gli editori e gli inserzionisti a distribuire i loro contenuti e annunci su una vasta rete di siti web, blog, applicazioni mobili e altre piattaforme digitali. Ecco come funziona Outbrain:
- Creazione dei Contenuti o degli Annunci: Gli editori o gli inserzionisti creano i loro contenuti o annunci nativi. Questi possono essere articoli sponsorizzati, video, immagini o qualsiasi altro formato di contenuto.
- Integrazione con Outbrain: Gli utenti utilizzano la piattaforma Outbrain per distribuire i loro contenuti o annunci. Caricano i loro contenuti sulla piattaforma e specificano obiettivi e dettagli di targeting per raggiungere il pubblico desiderato.
- Pianificazione delle Campagne: Utilizzando gli strumenti di Outbrain, gli utenti possono pianificare le loro campagne pubblicitarie e definire il budget, il targeting e le date di inizio e fine della campagna.
- Distribuzione dei Contenuti: Outbrain distribuisce i contenuti o gli annunci nativi attraverso la sua rete di partner, che includono numerosi siti web, blog, applicazioni mobili e altre piattaforme digitali. Gli annunci sono posizionati in widget di contenuti raccomandati o in altri spazi pubblicitari nativi su questi siti.
- Visualizzazione agli Utenti: Gli annunci o i contenuti nativi vengono visualizzati agli utenti che visitano i siti web o le applicazioni della rete di Outbrain. Questi annunci sono progettati per adattarsi organicamente al contesto del sito ospitante, offrendo un’esperienza utente più organica.
- Interazione degli Utenti: Gli utenti possono interagire con gli annunci o i contenuti nativi facendo clic su di essi o seguendo il “call to action” (CTA) specificato, che potrebbe essere la visualizzazione di un articolo, l’iscrizione a una newsletter o un altro comportamento desiderato.
- Monitoraggio delle Performance: Gli utenti possono monitorare le performance delle loro campagne attraverso il pannello di controllo di Outbrain. Possono vedere metriche come il click-through rate (CTR), il tempo di permanenza sulla pagina, le conversioni e altro ancora.
- Ottimizzazione delle Campagne: Sulla base dei dati raccolti, gli utenti possono apportare modifiche e ottimizzazioni alle loro campagne per migliorarne l’efficacia.
- Analisi e Report: Alla fine della campagna, Outbrain fornisce dati dettagliati e report che consentono agli utenti di valutare le performance e ottenere insight utili per campagne future.
Outbrain offre una piattaforma flessibile che consente agli editori di promuovere i propri contenuti e ai marketer di promuovere i loro prodotti o servizi attraverso annunci nativi, contribuendo così a raggiungere il loro pubblico target in modo efficace.